Fonte Articolo : OltreUomo
#1. Quale sarà il prossimo tatuaggio che ti farai? Una scritta: “Che cazzo ne so?”
#2. Ti ha fatto male? Prova. Poi mi dici se fa più male il tatuaggio o i rompicoglioni che vengono a chiederti se ti ha fatto male. #3. Anche io vorrei farne uno, ma non so cosa… Ma sì, tira pure a sorte, tanto sono lavabili, no? #4. E se ti stufi? Mi strappo gli occhi. #5. Ma è un tatuaggio quello? No, mi scarabocchio le braccia per nostalgia dei tempi dell’asilo. #6. Anche un mio amico ha un tatuaggio. È un leone marino che abbraccia un lampione da cui escono petali di fiori d’arancio che vanno a formare la scritta “Ghe sboro”. Avvertimi quando arriva la parte che mi dovrebbe interessare. #7. E quando invecchi cosa farai? Diventerò sordo, speriamo. #8. Ma non te ne sei pentito? Ti stupirà, ma quando ho deciso di farmi marchiare la pelle indelebilmente ho riflettuto bene su cosa stessi facendo. #9. L’hai pagato tanto? Quantifichiamo il “tanto”. Cos’è “tanto”? Ad esempio, normalmente 3 minuti non sono considerati “tanto”, eppure ti assicuro che quelli appena trascorsi in tua compagnia mi stanno facendo rivalutare l’utilizzo che normalmente faccio degli avverbi. #10. Perché non l’hai fatto colorato? Sono daltonico. #11. Ma quando ti tatuano esce sangue? No, coriandoli. #12. Ma te lo sei fatto da solo? Sì, nel periodo in cui combattevo in Indocina, mi nutrivo di bacche e mi estraevo proiettili dalla carne con il tagliaunghie. #13. A me non piacciono le cose che durano per sempre. A giudicare da quante domande fai credevo il contrario. #14. Mi piace il tuo tatuaggio, ma io me lo sarei fatto sulla schiena… Ok, vedo se è ancora in garanzia, così gli cambio posto #15. Non mi piace il tuo tatuaggio. Neanche tu piaci a lui. #16. Che cosa rappresenta? L’importanza di farsi i cazzi propri. Comments are closed.
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