Mentre in Italia continua la diatriba tra favorevoli e contrari alla liberalizzazione delle droghe leggere (cannabis), in alcuni paesi del mondo i governi non hanno alcun dubbio. Anzi, il possesso di cannabis è punito severamente, anche con pene corporali. Eccoi 7 paesi con le leggi più repressive in materia, e, se siete degli amanti della canna(bis), attenti a dove andrete in vacanza quest’anno!
SINGAPORE – Qui se si viene trovati con quantità di droga superiori a 480 grammi per quelle leggere e 15 grammi di cocaina o eroina, la punizione prevista è la pena di morte tramite impiccagione. Per il consumo invece è prevista la fustigazione e, se decretato dal giudice, la detenzione in carcere. D’altronde, cosa ci si poteva aspettare in un paese in cui chi cnsuma una gomma da masticare è punito con una multa? MALESIA – Per il possesso di droghe ai fini di spaccio (traffico di droga) in Malesia la legge prevede la pena di morte, che può essere convertita in carcere solo attraverso la grazia del Re (Yang di-Pertuan Agong). Le quantità al di sopra delle quali si viene incriminati per spaccio sono molto basse: sette grammi di cannabis, un grammo per cocaina ed eroina. Per quantità inferiori è comunque previsto il carcere. IRAN – In Iran il possesso o il trasporto di droga viene punito con la pena di morte. Più di 500 persone in due anni sono state impiccate, e le autorità iraniane hanno dichiarato che l’80% dei giustiziati erano detenuti condannati per reati di droga. Per i reati di consumo sono previste invece incarcerazione e fino a 70 frustate. INDONESIA – Molti ricorderanno il caso di Daniele Pieretto, un operaio arrestato in Indonesia e recluso dal 2012 nelle carceri vicino a Jakarta per possesso di droga (viaggiava con una valigia piena di erba). In Indonesia per il traffico di stupefacenti è previsto l’ergastolo, ma se le quantità superano i 500 grammi si va alla pena di morte tramite fucilazione (anche se spesso si tramuta in ergastolo). Anche la tossicodipendenza qui è punita con il carcere, mentre per il solo possesso di droga si rischia l’ergastolo. ARABIA SAUDITA – In Arabia Saudita il traffico di sostanze stupefacenti (cannabis inclusa) è punito con la stessa pena prevista per omicidio e stupro: pena di morte tramite decapitazione. Lo scorso anno sono state 73 le esecuzioni nel paese, oltre la metà di queste per possesso di droga. Anche il possesso a fini di consumo personale è punito con pene detentive e corporali. CINA – La Cina è il maggior consumatore mondiale di eroina e il secondo di cocaina. Non c’è da stupirsi, in un paese in cui la crescita ecomonica e industriale degli ultimi anni è stata spropositata, facendo precipitare i cinesi in un circolo di alienazione. Per venire a capo del problema, il governo cinese ha stabilito pene durissime. Chi spaccia droga è punito con la morte, e ogni anno decine di persone sono giustiziate per possesso di droga. Chi fa uso di sostanze stupefacenti, invece, è considerato malato. Perciò, viene curato e internato a tempo indeterminato in un campo di lavoro e rieducazione nella regione del Laogai. EMIRATI ARABI UNITI – Al primo posto si trovano gli Emirati Arabi. Nel paese, infatti. non solo è prevista la pena di morte per detenzione e traffico di stupefacenti, ma la legge prevede l’arresto di una persona nel caso in cui si trovi sui vestiti una traccia anche infinitesimale di qualsiasi sostanza illegale. Per darvi un’idea della repressione in atto nel paese, basti citare il caso di Keith Andrew Brown, un cittadino britannico che è stato condannato a 4 anni di carcere dopo che i funzionari della dogana gli hanno trovato 0.003g di cannabis, attaccati alla sua scarpa. Comments are closed.
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